Istituti di vigilanza e videosorveglianza: come funziona per la privacy?
Per le imprese che si occupano di sicurezza, quali sono gli istituti di vigilanza privata, non può non interessare la tutela della privacy e la sicurezza dei dati e delle informazioni raccolti, sia perché saper proteggere, oltre ai beni ed ai valori affidati, anche le informazioni riservate dei clienti, può rappresentare un vantaggio competitivo determinante nell’ aggiudicarsi un servizio, ma soprattutto per non incorrere in responsabilità penali o amministrative. In particolare, è fondamentale per gli istituti di vigilanza prestare attenzione alla videosorveglianza.
Non tutti sanno che le telecamere di videosorveglianza devono sottostare a rigide regole legate alla tutela della privacy: non bisogna dimenticare che questi sistemi implicano necessariamente la registrazione di immagini che vengono archiviate e che possono essere condivise con le autorità competenti.
Videosorveglianza: la normativa del Garante della Privacy
Per la tutela della privacy, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) pone dei limiti molto precisi ed attribuisce la responsabilità al titolare del trattamento, in questo caso l’istituto di vigilanza, il quale deve fare in modo che i dati vengano gestiti in conformità con quanto previsto dalla legge. In particolare:
- i fruitori di un ambiente devono essere informati che esiste una telecamera installata tramite una segnaletica apposta a livello cartellonistico;
- le immagini devono essere conservate e la loro archiviazione deve avvenire su adeguati supporti di memoria, in modo che possano essere accessibili soltanto da parte di persone autorizzate;
- i dati che vengono raccolti per la videosorveglianza devono essere utilizzati soltanto a questo scopo, non ci possono essere altre finalità;
- in presenza di sistemi di videosorveglianza che implicano il riferimento a dati biometrici (come il riconoscimento facciale o rilevazione vocale) è obbligatoria la valutazione d’impatto da parte del garante.
Le regole di orientamento della telecamera
La tutela della privacy, stabilisce anche delle norme molto precise che riguardano il posizionamento delle telecamere:
- le telecamere poste all’interno delle residenze private devono essere installate in modo da non inquadrare direttamente finestre e balconi, evitando, in questo modo, di riprendere lo spazio esterno alla casa ed altri soggetti;
- se la telecamera di videosorveglianza viene installata all’esterno, è necessario evitare che nel raggio di azione dell’inquadratura possano finire anche gli spazi prospicienti le altre abitazioni, in modo da non riprendere i vicini che entrano o escono dalle proprie case, la strada comunale o gli altri spazi aperti al pubblico.
Le sanzioni previste dal Garante per la tutela della Privacy
Laddove un sistema di videosorveglianza risulti violare la vita privata degli altri, l’istituto di vigilanza rischia di incorrere in una sanzione amministrativa che va dai 20.000 ai 120.000€. La stessa sanzione è prevista nel caso di rivelazione o diffusione, mediante qualsiasi mezzo di informazione, delle immagini ottenute.
Nel caso di violazione della legge penale, esiste il rischio di essere chiamati a rispondere, con il cliente, di concorso nel reato di interferenze illecite nella vita privata previsto dall’art. 615 bis, piuttosto che il configurarsi di una corresponsabilità di natura civile, per aver causato un danno a terzi.